Di tanti viaggi, capita che qualcuno ti resti nel cuore più di altri. Magari perchè colpisce la fantasia o ti fa sentire a casa dopo poche ore.
Con Granada sono successe entrambe le cose. Forse meno conosciuta rispetto alle sorelle maggiori -Siviglia e Cordova- Granada sorprende con il suo fascino andaluso rimasto immutato. Nonostante il caldo infernale di fine agosto.

Ero arrivata fin qui per visitare la famosa Alhambra, una breve tappa del viaggio in Andalusia. E invece Granada mi ha ammaliato con i suoi profumi di the dalle mille fragranze, i colori sgargianti del bazar, la musica cadenzata delle grotte gitane. Il ritmo lento delle giornate, la vita che si accende la sera dopo il tramonto, il rito antico del Bagno Arabo hanno lasciato tracce indelebili nelle mia memoria.

Ma andiamo con ordine! L’esplorazione della città comincia -appunto- con l’ Alhambra. Splendida fortezza dimora dell’ultimo sultano di Granada, è uno straordinario esempio di arte andalusa. Il complesso è costituito da tre padiglioni principali: la Alcazaba, il Palacio Nazari con il famoso Patio dei Leoni e il Palacio del Generalife. Ogni angolo e’ decorato con piastrelle policrome, fregi e colonne arabeggianti. L’atmosfera è magica. Uno spazio fuori dal tempo, dove lo zampillare delle fontane sembra nascondere ancora oggi segreti e leggende di corte.

Dopo una visita così intensa ci vuole una pausa rilassante. La prossima tappa sarà Calle Elvira, famosa per le Teterie dal sapore mediorientale. Ci arrivo passeggiando tra le case bianchissime dell’Albaicin, antico quartiere arabo-medievale da cui si domina un panorama spettacolare dell’Alhambra (ottimo punto anche per ammirare il tramonto, ne parlo anche qui: I Dieci Tramonti più Belli del Mondo). Calle Elvira è una stradina stretta, piena di negozietti e di pittoreschi locali dove sorseggiare un ottimo tè arabo tra originali miscele e dolcetti al miele.

La merenda è stata piu abbondante del previsto, ma sono pronta per immergermi -letteralmente- nell’esperienza del bagno arabo. Una tradizione antichissima, che sopravvive ancora oggi in Andalusia. Il rituale del Bagno Arabo, conosciuto anche come Hammam, prevede di bagnarsi gradualmente in tre vasche (calda a 40°, tiepida a 36° e fredda a 18°) e culmina con un fantastico massaggio esfoliante con i tradizionali sapone nero e guanto kessa. Una volta entrati nella struttura, si resta subito colpiti dalla bellezza delle sale, ricostruite fedelmente alla fine degli anni novanta sulla pianta dell’antico Hammam della città. Anche qui mosaici, colonne, aromi di tè e musiche arabeggianti. Il benessere è assicurato!

La notte è giovane, a Granada. Durante l’estate, sembra quasi assopita in attesa che passi il calore del giorno. Ma puntualmente, al tramonto, il centro della città si sveglia: tavolini all’aperto, tapas bar e ristoranti animano il centro storico. Dalla collina di Sacromonte inizia a diffondersi la musica ammaliante del flamenco. Impossibile resistre al richiamo del quartiere gitano di Granada. Nelle antiche case-grotta, lo spettacolo è ancora più intenso. Le cuevas lunghe e strette amplificano i gesti, i suoni, le emozioni della Zambra, variante locale del flamenco. Ogni colpo di tacco è un colpo al cuore.

Qui tutto rapisce, ammalia e incanta. Un giorno a Granada e non vorrei più ripartire…