Irma la dolce? No, l’altra… (informazioni pratiche)

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A volte basta il nome per riportarti alla mente le persone …o gli uragani.

Non so per quale motivo sia iniziata la tradizione di “battezzare”gli uragani che a fine estate devastano tutta l’area caraibica in generale, ma da quando lo si fa chiunque fissa nella mente i disastri che ne conseguono.

Irma è stata devastante, ha toccato terra il 5 e 6 Settembre 2017 ed ha colpito una zona fatta di piccole isole, paradisi tropicali con spiagge splendide, turismo d’elite e ne ha cambiato totalmente l’aspetto.

Di questi fatti siamo tutti più o meno a conoscenza, ma di come sia la situazione attuale in effetti non si trovano molti dati.

Fra il 10 e il 17 Febbraio 2018 su alcune di queste isole ci sono stata ed ho visto con i miei occhi quanto si sta facendo per tornare alla normalità.

Saint Martin è probabilmente l’isola che sta pagando il prezzo più alto. I venti hanno soffiato nella notte a circa 300 km all’ora per circa 3 ore. A detta loro, se l’uragano avesse soffiato più a lungo ora l’isola stessa sarebbe sparita dalle mappe. Ovviamente gli edifici non erano pensati per resistere ad una tale intensità, ma “solo” fino a 150 km all’ora. La conta dei danni penso che non sia ancora completa. Chi ha avuto la peggio sono state ovviamente le strutture più vicine al mare e le case prefabbricate dove viveva e vive tuttora buona parte della popolazione originaria dell’isola. Nulla è stato risparmiato. Purtroppo, nonostante l’evacuazione verso Guadalupe, San Juan e anche su alcune navi da crociera, ci sono state anche alcune vittime.

In generale ovunque si sta lavorando il più velocemente possibile per superare questo momento difficile e anche se i danni sono ben visibili mi sento di rassicurare sul fatto che ormai è di nuovo possibile considerare queste isole per le proprie vacanze.

La natura nel frattempo fa il suo corso, ritornando a germogliare là dove gli alberi si sono spezzati ed i fiori hanno ripreso a sbocciare.

 

 

I danni materiali sono ancora evidenti, ma ristoranti, hotel, locali stanno riprendendo la loro attività. Qualche negozio è ancora chiuso, ma sono più che fiduciosa che riapriranno presto. Questo inizio 2018 è forse un momento di transizione, di ricostruzione e di ripresa. Un periodo durante il quale bisogna dare una gran fiducia, perché queste isole non deludono e anzi si stanno rivelando fortemente intraprendenti, operose e sempre affascinanti.

LE ISOLE CHE HO VISTO e sulle quali ho scattato le foto che seguono (in ordine sparso):

La crociera “Le isole del tesoro” con Star Flyer ha toccato : Sint Maarten/Saint Martin – Anguilla (spiaggia) – Norman Island (spiaggia) – Jost Van Dyke (spiaggia) – Virgin Gorda (The Baths) – Tortola (senza discesa) – Saint Kitts – Saint Barthelemy (Gustavia).

Ad ogni foto che testimonia il passaggio di Irma ho voluto affiancare un’immagine che invece mostra quanto continuino ad essere splendide e sorprendenti queste isole. Basta spostare lo sguardo e le prospettive si rovesciano.

 

L’AEROPORTO INTERNAZIONALE DI SAINT MARTIN

Da sapere per chi decide di viaggiare in questo periodo:

Il tetto dell’aeroporto internazionale non ha resistito ed è collassato. E’ stata spazzata via la strada principale che dall’aeroporto portava verso Philipsburg ma è già completamente ricostruita. Le piste sono principali sono state ripristinate. A sei mesi di distanza l’aeroporto è funzionante ma con alcune accortezze.

Come si svolgono le operazioni per i passeggeri

Arrivo

Credo che sia stato il più veloce ed efficiente arrivo a destinazione che abbia mai visto. All’arrivo, l’aereo (Airbus 332 con circa 250 passeggeri a bordo) si posiziona vicinissimo all’uscita ed ai controlli di sicurezza e con pochi passi si arriva alla consegna bagagli che vengono ritirati  subito dopo che gli addetti li hanno scaricati dai carrelli.  I controlli si svolgono regolarmente sotto un tendone all’aperto e in un attimo si esce. Mai in vita mia avevo svolto queste operazioni in meno di un quarto d’ora.

Partenze

Per quanto riguarda  le procedure di accettazione, queste in gran parte si svolgono all’aperto sotto dei grandi tendoni. Per chi arriva in aeroporto in anticipo c’è una piccola sala d’attesa ombreggiata dove si svolgono i check-in. Purtroppo qui non esistono punti ristoro, meglio quindi attrezzarsi in anticipo con qualche bottiglietta d’acqua.

A seguire, finalmente l’aria condizionata! Si viene ammessi in una tensostruttura con una grande sala d’attesa e qualche punto ristoro. Qui vengono anche pesati,  controllati e ritirati i bagagli.

Gli imbarchi aprono circa 40 minuti prima della partenza e, come all’arrivo, si fanno quattro passi per raggiungere l’aereo.

Insomma grande efficienza caraibica con personale che è sempre molto disponibile e professionale. I disagi sono davvero minimi.

La storia di Irma in numeri –  la trovate su Wikipedia a questo link

https://it.wikipedia.org/wiki/Uragano_Irma

ah… quasi dimenticavo: Irma la dolce (Irma la Douce) è un film del 1963 diretto da Billy Wilder, con protagonisti Jack Lemmon e Shirley MacLaine. È tratto dal musical omonimo francese del 1956 Irma la Douce su musiche di Marguerite Monnot e libretto di Alexandre Breffort.

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Barbara Zanatta

Barbara Zanatta

Agente di viaggio e viaggiatrice, disegna itinerari e accompagna tour su misura. Curiosa e intraprendente, adora passeggiare, fotografare, assaggiare piatti ed ingredienti nuovi, approfondire storia e folclore, arte e musica. Per lei ogni viaggio è unico ed irripetibile e va sempre reso speciale. Ogni destinazione trasmette energia e positività, ma un posto speciale nel suo cuore è riservato alla Russia soltanto!