In Oriente a piedi nudi

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A tutti quelli che continuano a fare domande inflazionate del tipo “tu che viaggi tanto, qual è il posto in cui ti senti più a casa?” rispondo con questo articolo.

Non vi dirò cose già sentite, non tirerò fuori dal cilindro un Paese mai udito al solo scopo di stupirvi che però, sì, è l’unico posto al mondo in cui mi sento a casa. Perché il mondo è un altrove fatto di facce diverse, sapori scioccanti e suoni ignoti. Basta semplicemente valicare il primo confine utile per rendersene conto.

Casa è casa mia. E’ il mio lettone in cui dormo a stella, la mia cucina incasinata e il mio frigo pieno di surgelati di sopravvivenza.

E, se vogliamo rispondere alla domanda iniziale: quando viaggio, casa non è più un luogo, ma una sensazione. Quella di pace e familiarità con me stessa, che di certo non si può trovare nelle cose materiali. Non basta aver visto con i propri occhi il caos di Città del Messico e, per quanto sia figo, dire: “Ehi, ci sono stato! E ci ho mangiato arroz e frijoles che erano UGUALI alla pasta e fagioli che mi fa mia nonna a Napoli”. No. Proprio no.

Posso dirvi però cosa amo del mio posto del cuore. Quello che lo fa essere il mio posto del cuore.

buddhism-1807519_960_720L’Asia è un altro mondo, non può essere casa mia. Ed è un posto bello grosso, un caleidoscopio totale! Eppure, per quanto io sia spesso materialmente oltre le nuvole a bordo di chissà quale aereo, il mio elemento è la terra.

Mi sento stabile, sicura. Ovviamente. E credo che sia questa la chiave. Per cui, quando mi domandano cosa mi piace così tanto dell’Oriente, rispondo: i piedi nudi.

Il contatto con la terra, il respirare piano, il rendersi conto di star battendo le palpebre. Che non è poi così scontato.

L’Asia è un posto in cui si respira lento e ci si muove alla velocità della luce. Si sorride forte e si ci saluta con gli occhi. Si condivide tutto, persino lo spazio vitale, ma si è gelosi un sacco.

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Calpestare direttamente il suolo è una sensazione d’incredibile pace. Il salire intere scalinate di pietra nuda con i piedi altrettanto nudi, ne cambia totalmente la natura. Questo gesto si trasforma in qualcos’altro, è assolutamente differente rispetto al salire le scale con le scarpe: è meno scontato, meno meccanico. E lo stesso vale per il semplice camminare.

Così, nonostante io mi trovi agli antipodi del mondo, circondata da persone dal credo, dalle abitudini e persino dalle fattezze completamente diverse dalle mie, questo piccolo dettaglio ci fa improvvisamente essere tutti uguali.

Abbiamo abbattuto le mille barriere che ci separano. Non siamo fratelli, certo, ma siamo d’un tratto simili.

E allora mi riconosco: il contatto con la terra lo sento che scende in profondità, fino alle sue viscere, e la sensazione di familiarità che mi ritorna indietro e che provo verso me stessa è grande. E’ qualcosa che non ho provato da nessun’altra parte.

Viaggiare è certamente divertirsi, mangiare piatti esotici, scoprire spiagge meravigliose, ma per me è anche altro. E’ specialmente altro.

Il senso del viaggio per me è provare sensazioni che a casa non proverai mai, ecco perché non posso sentirmi a casa in un altro luogo. E ho trovato nell’Asia tanti piccoli grandi posti del cuore che ricordo con affetto e in cui torno con entusiasmo.

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Laura Maisano

Laura Maisano

Spericolata viaggiatrice, prima che agente di viaggio. Maggiolina, occhi blu. Capricciosa, amante del vino, creativa ed entusiasta di tutto. Per lei se un viaggio non è un'avventura, allora non vale la pena partire. laura.maisano@myboardingpass.it