Il Cammino di Santiago è un posto che ti sceglie, un luogo che si intrufola nel tuo destino.
Mi ci sono ritrovata dentro con le mie scarpe un po’ per gioco, un po’ per vedere se ce l’avrei fatta, un po’ inconsapevole e un po’ scettica.
Un po’ per tanti motivi insomma, tranne che per convinzione.
Andiamo?
Andiamo, anche se un po’ di paura ce l’ho.
Quando fai i primi passi sul sentiero indicato dalla conchiglia e dalla freccia ormai sei in ballo. E devi ballare, anzi camminare.

Poi i giorni passano, capisci che un posto per dormire lo troverai ad ogni tappa. Nessuno ti negherà un pasto. Molti ti regaleranno qualcosa: chi una caramella, chi dei gustosissimi lamponi appena raccolti, chi un bastone, chi un po’ di compagnia per un tratto di strada, chi il suo silenzio, chi un sorriso e l’augurio “Buen Camino!”.

Il Cammino di Santiago é vivo perché é mantenuto vivo dalle persone che lo percorrono. Prende vita ad ogni passo, é come una brezza fresca che ti spinge lievemente e ti fa andare avanti, ti accompagna e ti tiene la mano. É con te quando lo sconforto arriva impetuoso, quando la fatica ti sconvolge e non riesci a dormire (ma devi dormire altrimenti domani come fai?!), quando imprechi perché piove a dirotto, proprio oggi.
Ma é lì quando torna il Sole: é lì e ti dice “Vai”, anzi “Andiamo”.
Il Sole torna sempre, ad ogni alba vista dal sentiero. Il Sole torna alto nel cielo e camminando verso ovest, verso il tramonto, lo segui e sai che la tua meta si avvicina ad ogni passo.
La Cattedrale di Santiago aspetta te e tutti quelli che hai incontrato lungo la via.
É lì che aspetta tutti, senza fretta, chi prima e chi dopo.
Poco importa se la religione é parte della tua vita, il Cammino accoglie tutti e dá a tutti una meta, uno scopo, un traguardo.

Apri il portone della Cattedrale: enorme, maestosa, austera…
E tu non sei “adatta” a quel luogo: sporca di polvere e fango, con i pantaloni troppo sgualciti e i capelli troppo disordinati.
Ma il Cammino é ancora con te e ancora una volta ti prende la mano e ti fa entrare.
“Ormai sei arrivata, vuoi rimanere sulla porta?”
Entri con titubanza, vedi un posticino su un banco un po’ defilato.
Finalmente ti puoi riposare, respirare a fondo.
Scende una lacrima, poi due.
Senti che la mano che ti ha portato fin qui si allontana, ha già preso la mano di qualcun altro.
Lacrime di gioia.
Sei arrivata e il Cammino di Santiago ti ha scelta per farti arrivare fin qui.