Articolo AMARCORD – nostalgia di cose semplici.
Abbiamo deciso di andare in ferie l’ultima settimana di luglio con il nostro piccolino di 2 anni. Cerchiamo un posto che possa essere raggiunto facilmente in auto (no aereo o traghetto che è troppo sbattimaento per lui), non troppo lontano (max 500km), che sia SUL mare, che abbia TUTTI i servizi adatti ad un bambino (animazione e biberoneria), con spiaggia attrezzata e mare caldo (la Sardegna no perchè l’acqua è fredda), con spiaggia dolcemente digradante e non subito fonda. Ah, non ti dimenticare la baby-dance!
Questa è la richiesta che noi agenti di viaggio ci vediamo arrivare molto spesso da qualche anno a questa parte.
Ma vi ricordate come e dove passavate le vostre vacanze estive?!
Correvano i primi anni 80 (ed è inutile che facciate i conti, si vi ho mentito sulla mia età ma non è questa la sede per approfondire) io, piccola inappetente e vispa bimbetta, venivo messa in auto per affrontare la temutissima Salerno – Reggio Calabria. Destinazione: il Campeggio di Tropea. Il tormentone di quei 350 km era “papà, quando arriviamo?” (domanda che veniva posta dopo neache 5 km dalla partenza…). Perchè io mica dormivo in macchina! Sveglia e attenta, curva dopo curva, coda dopo coda (un must sulla Salerno/Reggio Calabria) finestrini spalancati che facevano entrare l’aria calda, con Battisti/Dalla e De Gregori in sottofondo, aspettavo la sosta-bagno che cadeva a metà viaggio. Arrivati al Campeggio con la nostra roulotte, preso possesso della nostra piazzola, mio padre, stremato dai 786 “papà quando arriviamo”, mi accompagnava al bar, ordinava un caffè e chiedeva il nome del barista.
Piacere Mario, io sono Roberto la mia roulotte è quella laggiù, e lei è Silvia, ha tre anni e da oggi ha un conto aperto per gelati e ghiaccioli.
E così iniziava la mia splendida vacanza ogni estate.
Seguendo l’onda dei ricordi (tutta colpa di mia madre che ha tirato fuori le mie foto dell’epoca) ho chiesto ai miei colleghi di raccontarmi le loro vacanze estive:
Stefano Di Salvia – Komanse Viaggi
Lido del sole 1982 – un mese al mare in casa vacanze e ci andammo col furgone di zio per portare mezza casa lì con noi, da 100 litri di latte (avevo 3 anni e bevevo 3 litri di latte al giorno) alla bicicletta con le rotelle. Era il mese di luglio e l’Italia vinceva i mondiali. Mamma mi dovette portare in spiaggia la sera della finale, perchè ero una peste ed in casa tutti i miei zii non riuscivano a vedere in pace la partita. Era tutt’altra storia…
[3 litri di latte al giorno??? I gastroenteroligi moderni potrebbero analizzarti come caso clinico].
Antonio Signorino Gelo – Euphemia Personal Voyager Viareggio
In sicilia. Prendevamo la freccia del sud (treno) da Prato centrale fino a Canicattì, 12 ore di viaggio negli scompartimenti con le poltrone. Ad attenderci mio zio che ci portava a casa dove nonna ci faceva trovare di tutto e di piu. Poi assieme partivamo per Licata dove avevamo la casa al mare. Si parla del 1990 /1994. Momenti magici per me.
Davide Bosco – I Viaggi di Gabry & Max
In Liguria coi nonni. A Diano Marina, bagni Elena. Classico mega gruppo con il quale passavi 3 mesi dal giorno dopo la chiusura scuole al giorno prima della riapertura. Bei tempi….
Laura Maisano – Moriggia Viaggi
Emilia Romagna, classiconi di sempre: caschetto stile Raffa, perché mia madre era una superfan anche se non è mai riuscita ad esibirsi nel suo celeberrimo casquè (o almeno mai in mia presenza), fratellino malato di varicella e quindi io costretta a giocare da sola. Io amavo solo lui, per cui conseguente scazzo totale nei confronti degli animatori perché “è inutile che fai il simpatico, tanto ti odio comunque”. Bambina difficile – ecco perché sono contenta che sia un maschio: se usciva una minime, adieu!
[Laura è in “dolce attesa” – data prevista 15 agosto, è proprio il figlio di un’agente di viaggio]
Valentina Ciampi – Durlindana Viaggi
Io vivo in una località turistica le mie vacanze iniziavano a fine maggio e finivano a settembre inoltrato! Andavo al mare praticamente tutti i giorni: Lerici, Portovenere, Le 5 terre …. Mia zia con i miei due cugini, due gemelli di un anno più piccoli di me, ci caricava su un una vecchia auto modello 500 (detta la bagnarola!). Ogni anno un animale gonfiabile diverso: orche, coccodrilli, leoni marini… Per prendere il posto migliore la sveglia era puntata alle 7.00, focaccia e via di spiaggia fino alla sera! Forse era l’unico modo per tenerci bravi?!?! Le vacanze estive per me erano queste…
Viola Fiumara – Prima di Partire Viaggi
Noi vacanze nomadi! Correvano gli anni 90 e i miei avevano una roulotte (venduta da pochissimo, tra l’altro). Ogni anno iniziavano a pianificare l’itinerario per l’estate da marzo La mia prima vacanza è stata in Sicilia, zona Catania-Taormina-Siracusa, a poco più di un anno. Con mia sorella sono stati ancora più “pazzi”: l’hanno portata in Sardegna a neanche 6 mesi. Per inciso: detesto i campeggi (quelli ruspanti intendo, altro che glampling) ma sono convinta che la passione per i viaggi sia nata lì… Le traversate infinite con la macchina, ore e ore a veder scorrere i paesaggi, preparare uno zainetto con le mie cose…
Federica Paroli – Euphemia Personal Voyager Albenga
Dipende… la maggior parte del tempo la passavo coi miei nonni in campagna nel paese dove ora abito, mia nonna lì ha nove fratelli, per cui giocavo perennemente coi miei cugini e andavamo a fare i bagni nel fiume sotto casa e mangiavamo wurstel + condijun (come si dice qui da noi, ossia una bella insalata di pomodori) per merenda!, poi a seconda degli anni partivamo con i miei genitori insieme agli stessi cugini di gioco per l Europa. Le vacanze piu’ belle me le ricordo quando siamo andati in IRLANDA!
Sara Falconi – Viaggi su Marte
Da piccola ho fatto solo una vacanza.. in montagna d’estate!! avevo 12 anni e la ricordo ancora con nostalgia! i miei per lavoro difficilmente riuscivano a staccare e non hanno mai amato viaggiare purtroppo! Le estati le passavo in colonia al mare con i miei amichetti o in campeggio con il parroco! cmq in quel viaggio composi 2 hit estive che spopolarono tra i miei amici dal titolo “e poi camminare” e ” avrai” (Baglioni poi mi copiò il titolo).
Nicoletta Guerra – Viaggi Moleskine
Io tra Valverde e Gatteo a mare (Cesenatico) dove la massima aspirazione era vedere il concerto di Raul Casadei…. Insomma “stessa spiaggia stesso mare”… Sostanzialmente un progetto segreto studiato dalla CIA per renderci tutti dei robot.. erano i mitici anni 80/90.. e avevano il coraggio di chiamarle vacanze??? orari scanditi (peggio che in caserma) stile fantozziano… Ore 8 colazione, per poi scendere in spiaggia, ovviamente al solito bagno da Mario, numero 59, dove ti attendeva il lettino in millesima fila (che poi avanzava di anno in anno) come la bonus/malus dell’assicurazione della macchina…. Ore 9.30 passeggiata sul bagnasciuga, che diveniva più trafficato dell’ Aurelia nelle ore di punta, con classico acquisto dai “vucumpra’”. Dopodiché, finalmente… Il bagno… Acqua color tortora (che oggi è un colore che va di moda) e poi… 12.30 gambe sotto il tavolo….!!!! Assalto al buffet di verdura, per passare al primo/secondo/contorno….. Aiutooooo! Mille kili in 15 GG… Eh già! Perché una volta le vacanze erano di almeno 15 giorni!!!!!!
Fabiana Falavigna – Rosso Viaggi
Anni ’91-’99-Le mie vacanze sono state praticamente solo a Cesenatico, dove i miei affittavano un appartamento per circa un mese. Era in una piazzetta dove ogni anno tornavano le stesse famiglie, sento alcune ragazze ancora oggi; c’era un fotografo all’angolo che ogni volta mi faceva foto improponibili in pose improponibili e le esponeva per tutta estate…credetemi, mi ricordo la vergogna ancora oggi. Inoltre, non chiedetemi il motivo, ma io adoravo andare sui go-kart ( manderò foto a testimonianza ) e rompevo tutte le sere per farmi portare. Ricordo solo di un’altra vacanza in montagna con i miei nonni….dopo due giorni hanno chiamato i miei per farmi venire a prendere… l’odio per la montagna era nel sangue, a me le passeggiate e il “fresco” proprio non piacciono!
Marika Brusco – BluVacanze Conegliano Veneto
Con papà romano e mamma sarda dividevo l’estate tra Maccarese e Alghero. Solo una settimana però, perché papà era camionista e mamma cuoca di ristorante.
Quindi la mia estate si sviluppava tra cibo e sole … Ecco perché sono rimasta una buona forchetta!
Francesca Campo – Lirica Travel
Io da piccola passavo sempre almeno due settimane con mio fratello da papà e nonna in Sicilia, più precisamente a Buonfornello, tra Palermo e Cefalù. La cosa che mi ricordo di più è IL CIBO: ogni fine settimana, inspiegabilmente, ci trovavamo ad essere in una decina di persone a tavola e io e mio fratello finivamo quasi sempre seduti mezzi in veranda mezzi in giardino perché non si sapeva più come sistemare le tavolate per riuscire a starci tutti. E su quelle tavolate ci finiva DI TUTTO e IN QUANTITA’ ESAGERATE: parmigiana di melanzane, pasta al forno, panelle, pesce di tutti i tipi, carne, verdure fritte…mezze cose avanzavano e venivano poi riproposte per tutta la settimana successiva! Poi, quali degni figli di un’agente di viaggi, ci spettava un’altra settimana di ferie con la mamma: ogni anno in un posto diverso
ammetto di essere stata davvero fortunata!
Sabrina Bolloni – Euphemia Personal Voyager Genova
1976-1990: Deiva Marina, appartamento in affitto tutto il mese d’agosto, Bagni Corallo. Da ché mi ricordo, cumpa di ottomila più o meno coetanei tra genovesi (pochi) e padani (molti). 14 anni passati tra piste per le biglie fatte col culo col sedere, juke box e telefoni a gettoni, ghiaccioli a gusti improbabili, primi baci, risse clamorose Genova contro il resto del mondo. L’ultima estate eravamo “grandi”, i genitori ci lasciavano da soli di giorno per lavorare e fare avanti indrè soprattutto l’ultima settimana di agosto. Una sera decidiamo di prendere il treno per Viareggio in circa 50 e passare la notte lì. Senza avvisare nessuno, ovviamente. Alcuni credo abbiano ancora i segni dei pattoni presi. Io mi ero bossata la notte da un’amica. Dal 1991 in poi ho iniziato a viaggiare da sola.
Immagine di copertina: Laura Maisano – versione Raffaella Carrà.
PS – per il papà di Sabrina: se mai dovesse leggere questo articolo, sono passati tanti anni ormai, mi ha pregato di dirle di “non darle quelle che non gli ha dato 30 anni fa…”
PPS – Grazie mamma per avermi ricordato come eravamo e per avermi ispirata.